Venticinque

Venticinque

Venticinque, poesie alla Luna di un sognatore che non è mai cresciuto, dediche notturne al satellite più amato di tutta la galassia

Venticinque, poesie alla Luna di un sognatore che non è mai cresciuto, dediche notturne al satellite più amato di tutta la galassia. Un parco di notte, un personaggio misterioso che si aggira furtivo, su di lui tante leggende ma la verità lascerà sconcertati i tanti frequentatori di quei viali, in una calda estate animata dai grilli.

 

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TRAMA

Luglio 1969. In un parco di un luogo non definito, 3 ragazzine trascorrono le sere d’estate a raccontarsi vicende legate all’età adolescenziale. Il luogo tetro ed il buio influenzano in qualche modo i loro racconti, alimentati dalla leggendaria presenza di un curioso personaggio, soprannominato Venticinque. Quando Venticinque uscirà allo scoperto, mostrerà a tutti la sua vera natura, ovvero l’amore per la Luna alla quale dedica poesie meravigliose, contestando e soffrendo lo sbarco dell’uomo che proprio in quei giorni poggiava il piede per la prima volta sul suo caro ed amato satellite.

SINOSSI

La poesia è il fulcro principale che in qualche modo unisce le vite dei nostri personaggi, attraverso il sentimento che dalla nascita del mondo trova sempre il modo di rinnovarsi e di regalare notti insonne: l’amore. Venticinque rappresenta l’amore, quello vero, è la dimostrazione evidente che amare significa lasciarsi guidare dal cuore, anche quando l’oggetto del desiderio non è una persona umana ma bensì un satellite, scientificamente parlando. Da qui il contrasto tra amore e scienza, tra poesia e leggi fisiche, il sogno contro la realtà. Nell’eterna lotta tra il bene e il male non ci sono vincitori né vinti ma solo abili sognatori che con un po’ di sana follia riescono a distruggere ogni forma di puro realismo.

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